DIMAGRISCI O MUORI PROVANDOCI
- Elena Turrin
- 27 nov 2020
- Tempo di lettura: 3 min
“Accetta te stesso come sei. E questa è la cosa più difficile del mondo, perché va contro la tua educazione, contro quello che hai imparato, contro la tua cultura’’. (Osho)
La diagnosi di un disturbo del comportamento alimentare (DCA) è una condizione di stra-ordinaria difficoltà e crisi sanitaria, che sconvolge in primo luogo il funzionamento del nucleo familiare. Riveste un’importanza capitale il ruolo stesso della famiglia, quasi mai imputabile del problema; mi permetto di dire quasi mai poiché rientrano fra le diagnosi casi in cui il fardello della malattia opprime, ad esempio, sia la madre sia la figlia. Dunque una prima avvertenza è questa: è impensabile voler prevenire le patologie dei figli senza prima curare i genitori. Nella maggior parte dei casi infatti concorrono allo sviluppo di un disturbo del comportamento alimentare geni e ambiente.
Il problema dei DCA esiste, è innegabile, tangibile; si tratta di una vera e propria epidemia sociale: le persone che muoiono vittime di anoressia, bulimia e di altri disturbi di questo tipo - sì, perché non c’è solo l’anoressia! - sono più di 3 mila. Oltre ad essere una complicazione consistente è altresì sottovalutata: nel 40% dei casi infatti il paziente è senza diagnosi.
Ma di cosa parliamo quando parliamo di anoressia? L’anoressia nervosa è una malattia che comporta una profonda alterazione del rapporto che una persona ha con il proprio corpo e con il cibo, tale da compromettere l'elementare istinto di sopravvivenza che accomuna tutti gli esseri umani.
Quali sono i soggetti a rischio, chi è più esposto al pericolo di cadere nella tela del ragno? TUTTI, questa è la sola risposta reale: si ammalano la donna adulta e la bambina, l’uomo adulto e il bambino. Non esistono distinzioni di sesso o di genere, anche se i dati possono confermare che i DCA sono più frequenti nella popolazione femminile. Inoltre i dati epidemiologici, in particolare quelli raccolti dal nostro centro regionale, mostrano una significativa diminuzione dell'età di esordio di questa malattia nelle ultime generazioni.
Non si tratta solo di cercare la magrezza, i disturbi del comportamento alimentare colpiscono soprattutto anime iperemotive, ferocemente sensibili, esigenti con sé stesse, che si fanno un carico esagerato dei propri problemi e anche di quelli degli altri.
Un’attenzione particolare va dedicata a chi sta affrontando questa battaglia in un momento come questo del Covid-19, durante il quale la curva dei DCA ha subito un aumento fulmineo: più del 30% dei casi. La quarantena è stata – ed è tuttora- una prova devastante.
All'anoressia, alla bulimia e agli altri disturbi della nutrizione e del comportamento alimentare è dedicata la Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla, il 15 marzo.
Ogni anno vengono proposte le testimonianze di coloro che, questo perfido "mostro", lo hanno sconfitto.
Io stessa, un anno fa, scrivevo:
<<Corpo contro natura, che non aveva nulla a che fare con l’ambizione alla bellezza. Corpo che era un grido di aiuto, di supplica. Corpo ostaggio. Corpo martoriato, flagellato, insultato, abusato, straziato, affamato. Corpo rinsecchito, cadaverizzato, mineralizzato, corpo fatto a pattumiera, scarto, rifiuto. Si mostrava come il teatro infernale di un masochismo senza limiti dove la dimensione della sofferenza più estrema e quella di un godimento misto al piacere si confondevano in un impasto tormentato.
Per i miei 20 anni mi sono REGALATA 20 kg in più e posso giurare di non essermi mai sentita tanto leggera prima d'ora.
Finché avrò fiato lo griderò sempre, ferocemente, a pieni polmoni: NULLA PIÙ DELLA DIFFUSIONE EPIDEMICA DEI DISTURBI ALIMENTARI - DI QUALSIASI NATURA ESSI SIANO- MOSTRA LA CIFRA AUTISTICA DEL NOSTRO TEMPO E DELLA NOSTRA SOCIETÀ MALATA.>>
La mia opinione? Sì, il recupero totale da un DCA è possibile, ma in un’ottica di consapevole accettazione: il cibo, nei momenti di oscurità e impedimento, rimarrà sempre il tallone d’Achille più gravoso. Perciò invito tutti coloro che non ci hanno mai riflettuto a fare molta attenzione ai gesti e alle parole di cui si avvalgono: il rischio è quello di imporre un ospite indesiderato nella vita di qualcuno, per sempre.
Numero Verde S.O.S. Disturbi Alimentari: 800 180969
Allego il vademecum per le feste natalizie giudiziosamente condiviso l’anno scorso dall’Associazione Margherita Fenice di Belluno👇🏻







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